Lo scalpore nella ginnastica ritmica mette in discussione anni di successi: dentro la crisi profonda che ha travolto la nazionale più vincente degli ultimi anni.
Per anni sono state il volto vincente della ginnastica ritmica italiana: le “Farfalle”, simbolo di eleganza e successi internazionali. Ma dietro le medaglie si nascondeva un sistema che oggi è crollato. Un’inchiesta giudiziaria ha scosso il mondo della ginnastica ritmica, coinvolgendo la storica allenatrice Emanuela Maccarani, accusata di maltrattamenti aggravati, e portando alla luce un ambiente tossico rimasto nascosto per anni.
Quando tutto è iniziato
Lo scandalo che ha sconvolto la ginnastica ritmica italiana è esploso nel novembre 2022, quando due ex atlete della squadra nazionale, Nina Corradini e Anna Basta, decisero di rompere il silenzio. In un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’ e ad altre testate, raccontarono di aver subito abusi psicologici e pressioni estreme durante gli anni di allenamento all’Accademia Internazionale di Desio, il centro federale della Nazionale.
Corradini parlò di continue umiliazioni legate al peso corporeo e a un ambiente che, a suo dire, non contemplava il dissenso o la fragilità: “Se non eri magra, non eri nessuno“. Denunciò episodi in cui si sentiva privata di dignità e autonomia, con allenamenti estenuanti e condizioni emotive al limite della sopportazione.
Basta, da parte sua, parlò apertamente di disturbi alimentari sviluppati durante gli anni in squadra, denunciando come l’ossessione per il controllo fisico fosse sistemica e normalizzata. Basta ha raccontato di come fosse normale, a Desio, sentirsi dire frasi come “sei grassa”, “così non vai bene”, “torna quando hai perso peso”, anche a 15 o 16 anni. Le atlete, secondo il suo racconto, venivano misurate più volte al giorno, controllate nei pasti, e giudicate per ogni minimo cambiamento del corpo, vissuto come un tradimento.
Queste testimonianze fecero da detonatore: nei mesi successivi emersero decine di segnalazioni simili da altre atlete, giovani e giovanissime, sia in ambito federale che in centri privati affiliati. Di fronte al clamore mediatico e alle accuse gravi, la Procura di Monza avviò un’indagine penale per maltrattamenti, mentre la Federazione Ginnastica d’Italia (FGI) istituì un’inchiesta interna.
Come è evoluto
Nel corso del 2023, le indagini portarono a sviluppi importanti. Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina vennero ufficialmente iscritte nel registro degli indagati per presunti maltrattamenti nei confronti di almeno nove atlete. L’attenzione si focalizzò in particolare sul metodo educativo e tecnico usato all’Accademia, dove, secondo diverse testimonianze, il “peso forma” era un’ossessione che si traduceva in punizioni psicologiche per chi non rispettava determinati standard.
Nonostante la pressione dell’opinione pubblica, nel settembre 2023 la giustizia sportiva federale concluse che le accuse non erano sufficienti a giustificare una squalifica, infliggendo a Maccarani una semplice ammonizione e l’assoluzione per Tishina. La decisione fu ampiamente criticata, soprattutto alla luce del clima che nel frattempo si era creato: un movimento di solidarietà da parte di ex ginnaste e famiglie che chiedevano trasparenza.
A dicembre 2023, l’allora presidente della FGI, Gherardo Tecchi, reintegrò Maccarani come direttrice tecnica nazionale. La scelta spaccò il mondo della ginnastica: da una parte chi sosteneva la storica allenatrice, artefice di una delle ere più vincenti della ginnastica ritmica italiana; dall’altra chi riteneva inaccettabile la sua presenza alla luce del clima tossico descritto da numerose atlete.
Il processo
Nel frattempo, l’indagine penale proseguì. Dopo oltre un anno di accertamenti, intercettazioni e testimonianze, il 10 marzo 2025 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Angela Colella, rigettò la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, disponendo l’imputazione coatta per Maccarani con l’accusa di maltrattamenti aggravati.
A carico della difesa, vi è la tesi che tutto fosse parte di una metodologia rigorosa, ma non abusiva, volta all’eccellenza sportiva in un contesto – quello della ginnastica ritmica – notoriamente esigente.
Il licenziamento e le intercettazioni
L’effetto domino culmina il 26 marzo 2025: il nuovo presidente federale, Andrea Facci – eletto dopo il ritiro anticipato di Tecchi, travolto dalle polemiche – revoca ufficialmente il contratto di Maccarani, ponendo fine a un’era durata più di trent’anni. La decisione, maturata dopo il rinvio a giudizio, fu comunicata con una nota in cui si ringraziava Maccarani per i successi ottenuti, ma si dichiarava «non più compatibile con i valori di tutela e integrità della Federazione».
Hanno poi suscitato scalpore le intercettazioni, datate novembre 2022 e pubblicate a fine marzo dalla Gazzetta dello Sport, tra l’ex presidente Tecchi e l’attuale presidente Facci, al tempo team manager della nazionale maschile di artistica. Tecchi descriveva Ginevra Parrini, una ginnasta delle ‘farfalle’, come una “bella figa” interessata a “farsi vedere” in televisione, commentando anche il suo abbigliamento durante un’apparizione televisiva: “la terza volta in minigonna che le si vedeva anche il… cuore”. Facci rispondeva con risate e ulteriori commenti sessisti, sottolineando l’aspetto fisico di Parrini e minimizzando il contenuto delle sue dichiarazioni.
Andrea Facci ha successivamente ammesso la gravità delle sue parole, scusandosi direttamente con Ginevra Parrini. Non si è dimesso e ha ribadito l’intenzione di portare avanti un progetto di riforma, promettendo “tolleranza zero” verso ogni forma di abuso e dichiarando di voler ricostruire la fiducia nel movimento.
In altre intercettazioni, datate sempre novembre 2022, Tishina raccontava come le ginnaste, tra cui Sofia Raffaeli, bronzo olimpico a Parigi 2024, fossero costrette a spogliarsi progressivamente fino a rimanere in mutande come punizione per errori durante gli allenamenti. Le atlete venivano rinchiuse in stanze piccole e fredde, senza telefoni e senza alcun contatto con l’esterno, come forma di isolamento punitivo. Queste pratiche, secondo le intercettazioni, sarebbero state adottate da Julieta Cantaluppi, allenatrice di alcune giovani promesse della ginnastica ritmica italiana. Raffaelli però nega questi abusi e nessuno ha confermato questo tipo di maltrattamenti.
Il caso rimane aperto e si attendono sviluppi sul processo per maltrattamento.
Un nuovo inizio (forse)
Lo scandalo che ha investito la ginnastica ritmica italiana è molto più di un caso sportivo: è la rappresentazione plastica di un sistema che sembra aver privilegiato i risultati a scapito della salute fisica e mentale delle ginnaste. Molte ex atlete di diverse discipline hanno iniziato a raccontare esperienze simili, segno di una cultura sportiva ancora troppo legata a modelli autoritari e antiquati.
Oggi, la FGI promette una “rifondazione etica”, con un codice comportamentale rivisto, la creazione di un Safeguarding Office indipendente, e nuovi standard di tutela.
La ginnastica ritmica è uno sport praticato per lo più da ragazze molto giovani, spesso minorenni, che si trovano in un momento delicato della crescita fisica ed emotiva. In questa fase, il corpo cambia naturalmente, l’identità si sta ancora formando, e la percezione di sé è estremamente sensibile agli sguardi e ai giudizi esterni.
In un contesto del genere, la pressione costante su peso, forma fisica e prestazione non si limita a un criterio tecnico: diventa un messaggio profondo, che può segnare per anni la relazione con il proprio corpo e con il proprio valore. Per questo, parlare di tutela non è un tema secondario: è il nodo centrale. Uno sport che coinvolge adolescenti ha il dovere di costruire attorno a loro un ambiente che le sostenga, non che le annienti.
Per voltare pagina, la Federazione ha nominato la bulgara Mariela Pashalieva come nuova allenatrice della nazionale. Pashalieva, ex campionessa e allenatrice con esperienza internazionale, ha iniziato il suo incarico il 5 maggio 2025, con l’obiettivo di portare rinnovamento e discontinuità rispetto al passato.
La speranza, ora, è che da questo scandalo possa nascere un vero cambiamento. Per voltare davvero pagina, però, non basteranno le parole o i cambi ai vertici: servono regole più chiare e controlli più efficaci.
FuoriCorso è anche su Instagram
image sources
- Sofia – 36° Campionato del Mondo Ginnastica Ritmica (2018) ©SIMONE FERRARO, FGI: Federazione italiana ginnastica
[…] immaginare, nella ginnastica artistica siamo da qualche settimana campionesse d’Europa, e nella ritmica Sofia Raffaeli continua a raggiungere successi internazionali. Solo per citare alcuni […]