Le date fatidiche si avvicinano. Il 14 e 15 maggio i quasi novanta mila studenti dell’UniBo potranno votare per eleggere i loro rappresentanti nei Consigli di Dipartimento e nei Consigli di Corsi e l’intero Consiglio degli Studenti. Le domande però sono tante: che cosa fanno esattamente questi organi? Per chi si può votare? Perché dovrei votare? Che ne pensa ChatGPT? Qui si farà un po’ di chiarezza e si daranno risposte a queste domande.
QUANDO E DOVE SI VOTA?
Partendo dalle domande più semplici, le votazioni saranno aperte dalle 9 alle 19 di mercoledì 14 e dalle ore 9 alle ore 14 di giovedì 15 maggio. Per votare ci si dovrà recare in uno dei 23 seggi allestiti nelle varie sedi dell’ateneo. Per scoprire qual è il proprio seggio si può consultare questo documento.
COSA SI VOTA?
Ogni studente sarà chiamato a eleggere la componente studentesca dei propri Consiglio di corso di laurea e Consiglio di Dipartimento, oltreché l’intero Consiglio degli Studenti.
Ogni corso di laurea, sia triennale che magistrale, è coordinato da un Consiglio di Corso di studio, al cui interno siedono fino a tre rappresentanti degli studenti eletti tra gli iscritti del corso medesimo. Questo organo si occupa di formulare delle proposte di organizzazione e di revisione della didattica e delle relative attività di supporto, nei limiti di loro competenza, al Dipartimento di riferimento. In questa sede, dunque, studenti e docenti possono confrontarsi su eventuali criticità del corso di laurea, come ad esempio la ridondanza di argomenti tra corsi di lezioni diversi o attività laboratoriali poco sviluppate, al fine di formulare una possibile soluzione insieme.
Queste proposte, però, devono essere vagliate dal Consiglio di Dipartimento. Al suo interno siedono tutti i docenti – tra i quali viene anche eletto il Direttore – e i ricercatori del Dipartimento, i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, quelli degli assegnisti di ricerca e, ovviamente, quelli degli studenti. Posto che c’è almeno un seggio riservato ai dottorandi, il numero di rappresentanti degli studenti varia da dipartimento a dipartimento in quanto dipende dal numero di professori e ricercatori. Il Consiglio è l’organo di governo di un dipartimento, chiamato a decidere su tutto ciò che attiene all’organizzazione e alle attività della struttura. Questa attività si articola così in diverse funzioni. Innanzitutto, ogni Consiglio è chiamato a formulare il proprio Piano strategico dipartimentale pluriennale, ossia il piano in cui il Dipartimento definisce l’offerta complessiva e le coperture economiche per tutto ciò che riguarda la didattica, la ricerca e la cosiddetta “terza missione”, cioè l’insieme delle attività volte al trasferimento scientifico e culturale e alla trasformazione produttiva delle conoscenze con la società civile e il tessuto imprenditoriale. In questa categoria, a livello di ateneo, rientrano iniziative come la conferenza con i Pinguini Tattici Nucleari, il Job Placement e UFO – Università fuori orario. Il ruolo del Consiglio è poi centrale sul fronte della didattica, in quanto è in questa sede che si decide attivazione, disattivazione e regolamentazione dei Corsi di studio. Tra le altre funzioni, c’è anche quella di formulare la proposta di budget che deve essere approvata dal Consiglio di amministrazione dell’Università.
In terzo luogo, c’è il Consiglio degli Studenti, l’organo che rappresenta l’intera comunità studentesca ed è portavoce delle sue istanze davanti e all’interno delle altre istituzioni dell’università. Il Consiglio è composto da 33 studenti, di cui due dottorandi, provenienti da dipartimenti e corsi differenti. Lo Statuto di Ateneo stabilisce che il Consiglio degli Studenti esprima pareri obbligatori sulle proposte di varie materie, ma comunque riguardanti l’interesse della comunità studentesca, che sia l’aumentare il numero di macchinette delle merendine o il costruire nuove aule studio. Tra i temi più rilevanti su cui è tenuto a esprimersi si citano: il Piano Strategico pluriennale di Ateneo, il bilancio di previsione dell’Ateneo, la programmazione annuale degli interventi relativi al diritto allo studio e la determinazione dei contributi e delle tasse per gli studenti.
Oltre al proprio presidente, il Consiglio è tenuto a eleggere tra i propri componenti dei rappresentanti per altri organi che prevedono una componente studentesca nella loro composizione: il Senato accademico (due membri), il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo (due), il Nucleo di valutazione (uno) e la Consulta regionale degli studenti (sette). Questi rappresentanti non solo esprimono i punti di vista della comunità studentesca ma con il loro voto possono incidere sulle decisioni da prendere all’interno di queste importanti sedi. In breve, il Senato accademico è l’organo di rappresentanza dell’intera comunità universitaria e concorre all’amministrazione generale dell’Ateneo, oltreché nominare i membri (esclusa la componente studentesca) del Consiglio di amministrazione. Quest’ultimo è invece l’organo responsabile dell’indirizzo strategico e della programmazione finanziaria dell’università. Il Nucleo di valutazione è invece preposto alla valutazione delle attività amministrative, didattiche, di ricerca e di terza missione, mentre la Consulta regionale degli studenti è l’ente che garantisce l’effettivo coinvolgimento degli studenti universitari nei processi degli interventi realizzati dalla Regione Emilia-Romagna. Il voto per il Consiglio degli Studenti rappresenta così, indirettamente, un voto per i rappresentati di tutti questi organi che ruotano intorno alla vita universitaria di ogni studente.
COME SI VOTA?
Passando alle procedure pratiche, per votare sarà necessario portare con sé il proprio badge universitario e un documento di riconoscimento provvisto di fotografia, come la carta d’identità, il passaporto o la patente. Verificati i documenti, la commissione di seggio consegnerà delle credenziali temporanee per l’accesso alla piattaforma telematica mediante la quale si potranno esprimere le proprie preferenze per ciascun organo, selezionando le liste e le persone candidate (o nel caso segnare scheda bianca). Si procede poi a inviare la scheda telematica e, infine, a effettuare logout dalla piattaforma. E così, si è votato e adempiuto al proprio diritto-dovere di cittadino-studente.
Il sistema di votazione per i Consigli di corso e di Dipartimento è molto semplice. In ognuna delle due schede si potrà esprimere il voto per una delle liste presenti e, se si vuole, si possono esprimere fino a due preferenze per i candidati collegati alla lista e lì riportati; il voto disgiunto non è quindi ammissibile.
Per il Consiglio degli Studenti la questione è un po’ più articolata. Gli studenti delle lauree triennali e magistrali avranno due schede elettorali, una per eleggere 19 rappresentanti attraverso un sistema proporzionale, mentre l’altra per 12 rappresentanti attraverso un sistema uninominale in un collegio unico di ateneo; i dottorandi voteranno i loro due rappresentanti per l’organo con quest’ultimo metodo e con un’altra scheda. Termini complessi, ma votare sarà comunque semplice.
La prima scheda sarà quella con le candidature individuali del sistema uninominale. In questo caso, l’elettore dovrà esprimere la propria preferenza per uno dei candidati riportati in una lista uguale in tutto l’ateneo. I primi 12 candidati per numero di preferenze di questa lista saranno eletti nel Consiglio. La seconda scheda, invece, è relativa alla quota proporzionale. I dipartimenti sono raggruppati in cinque circoscrizioni, che sono medica, scientifica, sociale, tecnologica e umanistica (vedi qui la suddivisione), e in ognuna di esse competeranno tra loro liste differenti di candidati. In questa scheda l’elettore potrà votare per una lista ed esprimere fino a due preferenze all’interno della stessa lista. In entrambi i casi, è possibile anche scegliere di non votare selezionando l’opzione “scheda bianca”.
I dottorandi, invece, avranno una sola scheda elettorale in cui esprimeranno la propria preferenza per uno solo dei candidati in corsa; i due dottorandi candidati più votati saranno eletti.
PER CHI SI VOTA?
Capito come si vota e per cosa si vota, resta la questione forse più succosa: per chi si vota? In queste elezioni correranno ben 56 liste con centinaia di candidati. Alcune sono liste “civiche” che corrono solo per uno o pochi più Consigli di Corso, mentre altre competono anche per i seggi nei Consigli di Dipartimento e nel Consiglio degli Studenti.
Le liste candidate al Consiglio degli Studenti sono complessivamente 18, alcune presenti in una sola circoscrizione e altre in più di una. Nel dettaglio, le liste in questione sono:
- Circoscrizione scientifica: Student office, Cambiare Rotta, SU – Sinistra Universitaria, FGC – Fronte della Gioventù Comunista, /SI – Scienze indipendenti, Collettivo TESLA – LINK Studenti Indipendenti, Pharmaceutical Students Association;
- Circoscrizione tecnologica: UNISI – Universitari di Sinistra, Student Office, Cambiare Rotta, Azione Universitaria – Studenti fuorisede, UNISINI – Università di Sinistra;
- Circoscrizione medica: Student Office, Gruppo Prometeo, Primavera degli studenti;
- Circoscrizione umanistica: SU – Sinistra Universitaria, Student Office, Cambiare Rotta, UDU – Rete degli Universitari, FGC – Fronte della Gioventù Comunista, Link – Studenti Indipendenti, Azione Universitaria – Studenti fuorisede;
- Circoscrizione sociale: SU – Sinistra Universitaria, Cambiare Rotta, Universitari Liberi, Student Office, Link – Studenti indipendenti, SIG – SISP – Studenti Indipendenti, FGC – Fronte della Gioventù Comunista, UDU – Rete degli Universitari, Azione Universitaria – Studenti fuorisede.
Ci sono poi i 24 candidati della quota uninominale: Mazzi Francesca Maria (Fre) (Student Office), Vandi Lucrezia (Lu) (Student Office), Cerra Lorenzo (LINK), Cimmino Luigi (Student Office), Anglano Filippo (Pippo) (Student Office) Carli Giovanni (Scef) (Student Office), Subert Elena (Ned) (LINK), Gambi Matteo (Kama) (Student Office), Zoffoli Federico Maria (Fede) (Student office), Boni Greta (Bonis), Ferranti Mattia (Matty), Uddin Sakeef (Sakeef) (Nova Vox), Isidori Cecilia (SU), Hizam Leili (Cambiare Rotta), Tritto Gaia Ippolita (Gaia) (Gruppo Prometeo), Penso Giacomo (Jacky) (Student Office), Ferrero Beatrice Maria (Nutella) (Azione universitaria), Malvezzi Alessandro (FGC), MARRA ALESSIA (SIG), Lagrotteria Francesca (UDU), Lanzoni Tommaso (UDU), Guadagnini Andrea (Andre) (SI), Vicari Riccardo (Azione universitaria), Rajpal Harsh (Rush) (SI).
Per vedere l’elenco completo delle liste e dei candidati per i Consigli di Corso e di Dipartimento si rimanda a questo documento.
PERCHÉ VOTARE?
La risposta più scontata a questa domanda sarebbe “perché è un diritto, ma anche un dovere”, ma c’è qualcosa in più che qui è opportuno aggiungere.
Alla precedente tornata elettorale, nel 2022, l’affluenza alle urne ha registrato il suo record più basso: 11,05 per cento. Un forte calo rispetto al non già incoraggiante 12,7 per cento del 2019. Si possono trovare molteplici motivi per questa bassissima affluenza, ma di certo ce n’è una in particolare che ricorre spesso, ossia il considerare poco, se non per niente, influente la rappresentanza studentesca all’interno dei processi decisionali dell’Università. Insomma, il solito “tanto qui non cambia mai niente”. E così si ritiene il proprio andare a votare come un inutile perdita di tempo.
Tuttavia, questa valutazione si scontra con alcune considerazioni di fatto. Innanzitutto, la rappresentanza studentesca, proprio perché siede in questi organi dell’Ateneo, può influire sulle proposte, anche importanti, che sono discusse in quelle sedi, come il bilancio di Ateneo. Già attraverso le proprie affermazioni e prese di posizioni, essa spinge questi consessi a dover valutare le proposte dalla prospettiva studentesca e ad assumersi le responsabilità davanti a loro delle decisioni che prendono. Ad ogni modo, l’attività dei rappresentanti non è solo quella di discutere su varie proposte, ma è anche quella di sollevare le questioni, portare all’attenzione dell’Università e degli altri organi competenti le problematiche che la comunità studentesca, o parte di essa o anche un singolo studente, riscontra nella sua esperienza. È qui che si coglie il ruolo cruciale dei rappresentanti studenteschi come cardine tra le istituzioni e la comunità studentesca per migliorare la qualità dell’esperienza universitaria tout-court. Infatti, ogni gruppo di rappresentanza ha un proprio modello di università “perfetta” che si impegna a realizzare attraverso i propri rappresentanti negli organi sopracitati e le iniziative organizzate con la propria squadra di volontari.
Alla luce di tutto ciò, l’attività della rappresentanza ha ricadute dirette sulla vita universitaria di ogni studente, che questo voti oppure per loro. Per questo è importante che ogni individuo della rappresentanza si attivi per garantirsi almeno una buona rappresentanza. Votare per le elezioni studentesche significa così essere parte attiva della comunità studentesca e sostenere un approccio, un progetto e una visione di come migliorare concretamente l’Università.
E CHATGPT COSA NE PENSA?
Presentata la situazione attuale e l’organizzazione dell’Ateneo, si è chiesto a ChatGpt se ritiene utile la rappresentanza studentesca e le relative elezioni e la sua risposta è stata la seguente:
“Sì, ritengo fondamentale che esistano rappresentanti degli studenti e che si svolgano le relative elezioni. La partecipazione attiva degli studenti negli organi universitari è essenziale per garantire che le loro esigenze e prospettive siano adeguatamente rappresentate e considerate nelle decisioni che influenzano la vita accademica e i servizi offerti dall’Ateneo.”
Allora gli si è domandato se ha senso per uno studente dell’Ateneo andare a votare per le elezioni del proprio Consiglio di Corso, del Consiglio di Dipartimento e del Consiglio degli Studenti oppure è meglio che resti a casa a studiare. La conclusione della sua risposta è stata:
“Se pensate che basti studiare per ottenere tutto ciò di cui avete bisogno, forse vi sbagliate: molte scelte tecniche su orari, programmi, servizi e risorse nascono proprio in questi consessi. Anche solo un’ora passata in più al seggio può tradursi in un rappresentante più attento alle vostre esigenze. Perciò, a meno che non stiate davvero sotto esame subito dopo, conviene organizzarsi per votare: è un investimento minimo per un ritorno molto concreto sulla qualità della vostra carriera universitaria.”
Caro lettore o cara lettrice, ora c’è un’ultima, a cui però qui non c’è la risposta: e tu, andrai a votare?
