Halftime Show e Mondiali: una finale a stelle e strisce

19 Mag , 2025 - Sport

Halftime Show e Mondiali: una finale a stelle e strisce

Una comunione di calcio e football decisa dal Presidente FIFA Gianni Infantino

Paese che vai, USAnze che trovi. Potrebbe essere questo il motto di accompagnamento alla decisione della FIFA di prendere in prestito l’Halftime Show dal Super Bowl per assegnarlo alla finale del mondiale di calcio 2026 a New York.

Facciamo prima un passo indietro e spieghiamo, a chi non fosse familiare con con gli sport e le usanze d’oltre oceano, in che cosa consiste l’Halftime Show. Immaginate di essere in uno stadio gremito di appassionati sportivi. Tutto ad un tratto lo stadio assume le forme di un teatro o di un circo, con luci, musiche e ballerini che decorano lo spettacolo. Ora immaginate che tra queste musiche e luci emergano diversi artisti famosissimi – più di Cremonini o di Lucio Dalla per intenderci… sì anche più di Vasco – che, circondati da scenografie spettacolari, iniziano a cantare e a suonare come in un vero e proprio concerto. I tifosi ora non percepiscono più le divisioni date dall’agonismo. I colori delle sciarpe e delle magliette non contano più nulla. Tutti, o almeno quelli che conoscono gli artisti, si uniscono in un unico coro catturati dalla spettacolarità dello show. Ora immaginate che dopo mezz’ora tutto finisca, dopo qualche fuoco d’artificio si riaccendano le luci dello stadio e con questo anche gli atleti che scendono nuovamente in campo: avete appena vissuto il tipico Halftime Show del Super Bowl.

Le origini dello show di metà partita

Questa tipologia di spettacolo trae le proprie origini nel 1967, con il primo Super Bowl tenuto a Los Angeles. Inizialmente ad esibirsi nella pausa di metà partita erano le bande musicali delle università americane. Bisogna aspettare il 1993 con il Super Bowl XXVII per avere una prima dimostrazione di Halftime Show moderno, con i fari puntati sul “Re del Pop” Michael Jackson. Da allora i migliori artisti del momento furono invitati ad intrattenere la folla dello stadio dedicato alla finale, e lo Show assunse un’importanza per certi versi ancora maggiore dell’evento sportivo stesso (quanto meno per l’attenzione mediatica dedicata all’evento).

Tra i tanti artisti passati sul grande palco del Super Bowl si possono ricordare i Blues Brothers, Stevie Wonder, Paul McCartney, Beyoncé, Lady Gaga, per non dimenticare l’edizione con le due artiste latinoamericane Jennifer Lopez e Shakira nel 2020 (occasione in cui l’Halftime Show fu considerato da molti una dimostrazione politica contro il governo Trump), e The Weeknd nel 2021 (che tutt’ora detiene il record dell’Halftime Show più costoso in termini organizzativi).

Menzione d’onore per l’Halftime Show del 1995 in cui, con una scenografia hollywoodiana, scesero in campo decine di attori vestiti a tema Indiana Jones, con il protagonista che sotto le voci dei cantanti statunitensi Patti LaBelle e Tony Bennet recupera il trofeo della finale come se fosse un tesoro esotico (da aggiungere alla lista delle cose da vedere quando avrò la macchina del tempo).

Lady Gaga durante l’Halftime Show del Superbowl LI

Come sarà lo spettacolo ai Mondiali FIFA

Ma torniamo a marzo del 2025, quando il presidente della FIFA Gianni Infantino ha dichiarato che la finale del mondiale 2026 si tingerà a stelle e strisce dando spazio per la prima volta anche in quell’occasione ad un Halftime Show. Ancora non si conoscono i nomi dei possibili artisti, anche se già si sa che i Coldplay aiuteranno la FIFA nella scelta del line-up. Per di più Infantino ha dichiarato che anche Times Square sarà dedicata alla spettacolarizzazione del calcio durante il weekend della finale di luglio 2026. Mentre ancora molti aspetti devono essere chiariti, c’è già chi ipotizza che si opterà per un intervallo più lungo rispetto al solito per dare più spazio allo show in stile americano.

Intrattenimento o interferenza? Cosa dicono le ricerche

Quello che da umili spettatori possiamo chiederci è: tutto questo va a vantaggio dello sport o rischia di mettere in secondo piano l’aspetto atletico o addirittura di rovinarlo? Senza dubbio l’evento in sé migliorerà la visibilità del match, richiamando anche l’attenzione di persone esclusivamente interessate agli artisti o allo spettacolo. Ma se pensiamo agli atleti, una pausa più lunga del normale andrà a loro vantaggio o rischierà di compromettere la loro prestazione? Ci sono diversi studi che hanno analizzato quanto e in che modo l’intervallo in un evento sportivo influenzi le capacità atletiche degli sportivi.

Alcuni risultati [M. Mohr et al.] dimostrano che, dopo un break di circa quindici minuti, l’intensità della performance dei calciatori durante il primo quarto d’ora del secondo tempo diminuisce di circa il 20% rispetto alla prima metà di gioco, per poi riprendere il ritmo nei minuti successivi. Altri studi [come quelli citati da M. Russel et al.] indicano che i primi venti minuti del secondo tempo sono il periodo in cui si concentra il più alto numero di infortuni, e la causa parrebbe essere – quanto meno in parte – dovuta proprio al break precedente. Durante quel quarto d’ora, infatti, gli atleti arrestano le proprie attività fisiche, rigenerandosi psicologicamente ma allo stesso tempo perdendo ritmo e soprattutto temperatura nei muscoli (si calcola circa una perdita di 2°C). Per questa ragione in ogni squadra c’è un team dedicato al ripristino di energie attraverso massaggi e integratori alimentari, ma a quanto pare non è sufficiente. Dunque ci si può domandare se un break allungato di altri quindici minuti potrà mettere a rischio ulteriormente le prestazioni degli atleti, costretti a restare fermi in spogliatoio per il doppio del tempo. Un’altra questione riguarda anche il lato psicologico, e quindi la possibilità che uno show di questa dimensione possa alterare la mentalità dei giocatori, anche se personalmente credo non ci siano le basi per parlare di un calo d’attenzione da parte di atleti professionisti a causa della musica e delle coreografie.

Ovviamente si può restare a parlare e a speculare all’infinito su una questione di questo genere. Le discussioni tra i fan dello spettacolo e i tifosi più tradizionalisti non sembrano essere ancora entrate nel vivo, e forse è meglio che non ci entrino mai. Dopotutto, rendere la finale ancora più spettacolare grazie ad un Halftime Show capace di attrarre spettatori interessati agli artisti può essere un bene per lo sport. Per quanto riguarda la preparazione degli atleti è presumibile che le due nazionali che raggiungeranno la finale si organizzeranno in modo tale da permettere un ulteriore riscaldamento ai propri giocatori durante il concerto di metà tempo. Forse, per una volta, a divertirsi di più sarà il portaborracce, che potrà sbirciare dal tunnel d’ingresso e godersi lo spettacolo in prima fila.

A cura di Michele Floris

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