Se c’è una cosa che possiamo imparare dalla moltitudine di serie mediche che ci sono in circolazione è che, ad un certo punto, ci sarà una relazione tra uno specializzando e uno strutturato.
La nuovissima serie di Netfix uscita ad aprile, Pulse, apre la discussione ad un dilemma etico nel momento in cui viene sporta una denuncia di molestie sessuali nei confronti di uno strutturato in questione, ma procediamo per gradi e capiamo cos’è successo.
La trama
La serie tv, prodotta da Carlton Cuse e Zoe Robyn, ci porta nel mondo del Maguire Medical Center, un centro traumatologico molto trafficato di Miami. La protagonista, la dottoressa Danny Simms, si ritrova a dover gestire una promozione a capo specializzanda poco dopo aver denunciato l’uomo che ricopriva tale ruolo prima di lei, il dottore Xander Phillips, che viene sospeso. Neanche il meteo è a suo favore: un uragano si sta dirigendo verso l’ospedale, il pronto soccorso pullula di pazienti e vi è una carenza di personale. La sospensione di Xander viene messa in dubbio dato che il suo aiuto è necessario, ma tutto il personale dell’ospedale vuole comprendere cosa è davvero successo tra i due.
Lo spettatore lo scopre prima di loro, le puntate prevedono costanti flashback anticipati da un sonoro riconoscibile, respiri corti e battiti cardiaci. Così si scopre che i due protagonisti sono stati insieme un anno e, dopo un bruttissimo litigio la cui natura si scoprirà solo nella penultima puntata, Danny procede ad inoltrare la denuncia alle Risorse Umane sotto consiglio della sorella.
Le vicende ospedaliere del Maguire si intrecciano così con una narrazione che permette di ricostruire l’evoluzione della relazione tra i due, permettendo allo spettatore di formarsi la sua opinione in merito alla spinosa questione della denuncia. Perché Danny lo ha fatto?

Il peso della denuncia
Come dicevo all’inizio, nelle serie ambientate in ospedali, la relazione tra due persone di cui una è subordinata all’altra è molto frequente. Grey’s anatomy fa da maestra, dove possiamo trovare una miriade di esempi di ogni tipo e gradimento. Spesso, queste coppie sono le più amate ma lasciano sorgere un dubbio su quanto sia etico tutto ciò. Lo squilibrio di potere all’interno di una relazione non è il principio di una relazione sana; questo viene ampiamente dimostrato all’interno di Pulse dove Danny interrompe la relazione per timore che le altre persone pensino che lei ha ottenuto il ruolo di capo specializzando grazie ad una raccomandazione.
Il vero problema della serie è come viene affrontata la tematica della denuncia per molestie sessuali, un tema davvero delicato che viene screditato in un momento storico particolarmente importante, considerato quanto bisogni lottare affinché venga riconosciuta la violenza subita.
Lo spettatore non riesce a farsi una chiara idea di cosa sia esattamente successo, i flashback sono frequenti ma sono pezzi di un puzzle più grande. Ciò che non sfugge ad un occhio attento è che Danny entra nella relazione sotto pressione, all’interno di essa lei non si sente a suo agio ma vede un ripetuto screditamento dei suoi successi perché fanno sentire inferiore lui.

Ciò che lei cerca con la denuncia è, in realtà, una sorta di validazione esterna che è possibile che lei stia a disagio in una relazione con un uomo che sì, ama, ma all’interno del contesto professionale la sta ostacolando. L’argomento viene superficialmente trattato all’interno della serie al punto che sembra che lei lo abbia fatto “per ripicca” al punto che lei ritira la denuncia per smettere di subirne le conseguenze professionali e non.
Ci si aspetta che una serie, una volta introdotto il tema, possa affrontarlo per bene. Il rischio che si corre è che il personaggio venga incompreso: Danny Simms, per quanto emerge, è un personaggio complesso che non viene dipinto come un angelo, che può fare errori ma che bisogna entrare nella psicologia del personaggio per comprendere il suo operato. Il messaggio che viene trasmesso è controproducente alla battaglia contemporanea sui diritti delle donne: sembra che accusare qualcuno di molestie sessuali sia il modo per sfuggire ai problemi che si creano in un contesto lavorativo.
Gli autori volevano criticare un comportamento di questo tipo? Volevano togliere credibilità a chi subisce tali molestie? Difficile a dirsi, tocca aspettare una seconda stagione che spero metta più in chiaro questo tema e non lo lasci scomparire in una sorta di buco nero.
A cura di Alice Diblio
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